"Ereditarietà e Tabui" di G.Strona

Di cani e di vacche:uno scenario di selezione quasi artificiale

 

In un recente studio, Megens e Groenen (2012) hanno osservato che migliaia di generazioni di selezione effettuata dall’uomo hanno prodotto una vasta quantita’ di fenotipi distinti, che costiuiscono un tipo di esperimento genetico che i ricercatori possono solo sognare di effettuare.

Poche persone sfideranno il potere della selezione artificiale, ma la mia ultima visita al mio veterinario mi ha fatto pensare che forse qualcosa di più complesso sta succedendo. Egli infatti era riuscito di recente a definire lo standard di una nuova razza che riassume le caratteristiche migliori di un cane da pastore locale che noi chiamiamo "Tabui". Dopo aver visitato il mio cane Pastore Australiano "Rocco" (che fra l’altro era sano come un pesce), il veterinario accarezzandogli la testa, mi disse: "ha quattrocchi come i miei Tabui". Si riferiva a due piccole macchie marroni sulla fronte di Rocco, che imitano la forma e il colore dei suoi occhi. Gli Australian sono di tre distinte varietà di colore, tutti caratterizzati dalla presenza dei falsi occhi. Anche i Tabui hanno diversi colori del mantello, ma hanno quasi sempre i quattr'occhi. Il veterinario mi ha detto che che secondo lui gli occhi "falsi" aiutano i cani guardiani nel mantenere le vacche sotto controllo confondendole. Questo sembra quasi sicuro. L'uso di macchie sopra oculari per imitare e confondere è un adattamento piuttosto comune in molte specie animali (Ruxton 2005;Ohno e Otaki 2012). Forse un cane quattr'occhi potrebbe sembrare sveglio anche mentre dorme, in questo modo, anche mentre dorme risulta un efficiente guardiano.

 

Io non penso che i pastori locali siano stati consapevoli della potenzialità dei falsi occhi nell'allevare generazioni di Tabui,e sono sicuro che l’avere quattr'occhi non fosse una delle principali caratteristiche per una selezione artificiale mirata. Ma l’essere un buon guardiano sì.

Molte altre razze di pastori hanno quattr’occhi. E’ difficile credere che questo è il risultato di una vasta selezione consapevole associata alla presenza dei quattr'occhi.Pero’ possiamo fare l'ipotesi che, attraverso le generazioni, i cani con quattro occhi abbiano lavorato meglio dei loro colleghi. Da un lato questo è coerente con il concetto della selezione artificiale: l'allevatore sceglie di accoppiare gli individui più adatti per i particolari scopi a cui serviranno (Driscoll et al, 2009).Dall'altro lato, avendo quattr’occhi non e’ esattamente lo stesso che avere le gambe corte o la coda forte, che ad esempio rende piu’ facile per il cacciatore tirare fuori il suo cane da una tana. Il discorso dei falsi occhi non puo’ essere attribuito al concetto di Darwin della selezione artificiale (Darwin, 1890),o a quello moderno (Driscoll et al,2009), o interpretato come una risposta correlata a una selezione artificiale di caratteristica particolare (Cereau et al, 2012).E una questione fra di loro: cani e vacche.

 

Mi chiedo quanto spesso la strada della selezione artificiale è incisa da caratteri che rendano piu’ porobabile la selezione di un individuo rispetto ad un altro senza essere sotto il controllo diretto delll’allevatore.Forse fra le caratteristiche di un tipo indotte dall’uomo ,ma non completamente controllate,una quasi selezione artificiale è piuttosto comune

 

Terro i miei occhi aperti.

 

L’autore dichiara nessun conflitto di interesse.

 

RICONOSCENZA:

Questo articolo è dedicato alla memoria di LEO, il mio primo cane.

Sono riconoscente a Simone Fattorini e Paul Craze per aver fatto importanti commenti al manoscritto e anche al mio Veterinario, Dott. Marco Bindi.

 

G.Strona